- 4 Novembre 2024
- Marchi
- Raffaele Bonini
Nel mondo del business, il marchio rappresenta un elemento cruciale per la distinzione e il riconoscimento di un prodotto o servizio. Oltre ai marchi registrati, esiste una categoria importante: il marchio di fatto. Ma cosa comporta la definizione di questa specifica categoria di marchio?
Cos’è il Marchio di Fatto?
Un marchio di fatto è un segno distintivo utilizzato da un’impresa, ente o area geografica che, pur non essendo registrato, ha acquisito notorietà e riconoscibilità attraverso l’uso continuativo nel tempo. In altre parole, un marchio di fatto è il risultato di un riconoscimento spontaneo da parte del pubblico. A normare il marchio di fatto è il combinato disposto del Codice di Proprietà Industriale – agli articoli 2, comma 4, e 12, comma 1, lett. a) e b) – e del Codice Civile – all’art. 2571 –, che definiscono la distinzione fondamentale tra marchio di fatto con notorietà “generale” e marchio di fatto con notorietà “locale”.
Come stabilire un Marchio di Fatto
Perché un marchio di fatto possa essere considerato tale, è fondamentale che sia utilizzato in modo costante e continuativo. Alcuni passaggi chiave includono:
Uso continuativo: è necessario che il marchio venga utilizzato regolarmente, con apposita tracciabilità che ne confermi l’uso, e in contesti pertinenti.
Notorietà: un marchio di fatto deve raggiungere un livello di notorietà tra il pubblico. Più è riconosciuto, maggiore sarà la protezione che potrà ottenere.
A proposito di quest’ultimo punto, è opportuno distinguere tra Notorietà generale e Notorietà locale:
- Il marchio di fatto con notorietà generale è il segno che gode di una notorietà generale sul mercato. L’art. 12, comma 1, lett. a), c.p.i. stabilisce che l’esistenza di un marchio di fatto con notorietà generale è idoneo a privare di novità un marchio identico o simile che venga registrato successivamente per prodotti identici o affini, costituendo quindi una causa di nullità di quest’ultimo.
- Il marchio di fatto con notorietà locale fa riferimento all’ipotesi in cui il marchio di fatto viene utilizzato solo localmente ovvero, comunque, con modalità tali da non comportare una notorietà generale. In tal caso, il segno successivo non viene invalidato, ma il marchio di fatto conserva il diritto di c.d. “preuso” esclusivamente nell’ambito della diffusione locale. Il titolare del marchio di fatto preusato localmente non può quindi impedire l’utilizzo di un marchio identico o simile registrato successivamente, sicché entrambi i segni possono quindi coesistere nell’ambito di un medesimo mercato locale.
Raffronto tra marchio registrato e marchio di fatto
- Il marchio registrato è un “diritto titolato” che si acquisisce con la registrazione, mentre nel marchio di fatto il titolare ha l’onere di dimostrare l’uso e la notorietà acquisita;
- il marchio registrato è valido su tutto il territorio nazionale mentre nel marchio di fatto soltanto una notorietà generale consente di impedire la registrazione di un marchio nazionale successivo da parte di terzi; in caso contrario il preutente può continuare ad usare il marchio nei limiti del preuso;
- il marchio registrato dà un diritto di esclusiva con la registrazione che può essere provato semplicemente esibendo il relativo certificato, mentre nel marchio di fatto non c’è nessun certificato che si possa esibire.
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