- 21 Aprile 2014
- Notizie
Internet in azienda: Opportunità offerte dalla diffusione della cultura digitale nelle Pmi.
Un’indagine rivela che le imprese attive online crescono fino a 5 volte più delle tradizionali.
Ascoltare e coinvolgere le Pmi con le opportunità offerte dal web, lavorare per diffondere la banda larga e ultra larga in quelle aree produttive del territorio non ancora raggiunte, l’innovazione delle start up e il percorso che questi nuovi germogli d’imprenditorialità devono seguire per andare con successo sul mercato. Sono questi alcuni dei temi affrontati nel corso della prima edizione del Web economy festival svoltosi a Cesena a fine Marzo.
La rete come leva e opportunità per reagire alla recessione.
Secondo un’indagine sul campo sviluppata all’interno del progetto Wef (Web economy festival) è stato scoperto che le imprese attive online, il 41% del totale, crescono fino a cinque volte di più rispetto a quelle che non lo sono.
Per le aziende digitali i ricavi aumentano dell’1,2% mentre quelle tradizionali fanno segnare un calo di quasi il 5%. Nella pratica, volendo parlare dell’investimento da parte delle potenziali aziende, per iniziare sarebbe sufficiente un investimento tutto sommato contenuto per fare cultura, aumentare la loro propensione e la capacità di essere attivamente online.
Vi è inoltre un impegno delle camere di commercio interessate al progetto:
– sia con azioni di sensibilizzazione
– sia per agevolare la diffusione della banda larga e ultra larga sul territorio. Un impegno che assomiglia ad una sorta di alfabetizzazione digitale a misura di imprenditori.
Due o tre anni fa questi erano argomenti di interesse soprattutto per i tecnici ed informatici, ora il pubblico si è ampliato, interessando anche imprenditori che vogliono capire quali possono essere le opportunità da cogliere.
La questione è in ogni caso agli esordi, i bandi pubblici infatti ora sono troppo burocratici e servirebbero dei meccanismi automatici di valutazione basati sui business plan proposti. Con questa evoluzione le strutture che erogano i bandi, un domani potrebbero avere un ruolo di programmazione e valutazione degli interventi. I protagonisti di questo percorso dovrebbero essere i nativi digitali, i giovani che sono portatori di cultura e di futuro digitale.
Tratto dal “Sole 24 ore” del 18 Marzo 2014, inserto Web Economy, articolo scritto da Enrico Netti.