- 29 Agosto 2016
- Proprietà Intellettuale
Di seguito è riportato integralmente l’articolo apparso su “Il Giornale di Vicenza” nello “Speciale Economia” il giorno 30 agosto 2016
L’Italia negli ultimi dieci anni è stata fra i paesi europei che hanno saputo sfruttare meno i risultati della ricerca, ma la spesa per l’innovazione è cresciuta nel tempo, attestandosi circa a 21 miliardi nel 2013. Le aziende italiane dovranno cambiare il loro atteggiamento verso la protezione della proprietà industriale riconoscendole un ruolo primario per affrontare i mercati mondiali. Lo Studio Bonini da oltre 35 anni si occupa di Proprietà Intellettuale ed affianca le aziende nel momento della protezione dell’innovazione, ma anche in tutti quei servizi che possono creare valore all’interno dell’azienda. Uno dei servizi innovativi proposti è la creazione della figura dell’Innovation Manager, un profilo emergente nel contesto italiano ed europeo, che risponde all’esigenza organizzativa di avere un ruolo dedicato alla ricerca, promozione e gestione dell’innovazione. Una nuova figura manageriale, capace di gestire le dinamiche strategiche e gestionali dell’innovazione aziendale, intesa come ricerca sul prodotto, ottimizzazione di processi e di servizi, ma anche creazione di nuovi business. Una figura di collegamento tra la parte tecnica di ricerca e sviluppo, il marketing e la Proprietà. L’intuizione dello Studio Bonini nasce dall’esperienza diretta presso i propri clienti: è necessario creare all’interno delle aziende un’interfaccia competente, che sappia relazionarsi con i professionisti in Proprietà Intellettuale, per garantire all’azienda la miglior protezione e la miglior valorizzazione dell’innovazione. L’Italia deve assolutamente cogliere la sfida dell’innovazione se vuole essere competitiva nel mondo: la protezione dell’innovazione non è un costo,ma è un investimento sul futuro.
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