- 8 Novembre 2017
- Marchi
Quando Pietro Dal Molin nel lontano 1906 iniziò a costruire biciclette a Bassano a tutto poteva pensare meno che la sua azienda avrebbe passato i cento anni in piena salute e con obiettivi sempre più ambiziosi, tanto da conquistare mercati sparsi nei cinque continenti.
Dal Molin aveva iniziato a costruire biciclette per soddisfare quella che stava diventando una moda soprattutto tra i giovani benestanti desiderosi di far vedere alle ragazze i loro virtuosismi nel mantenersi in equilibrio su due ruote. Ma quella moda negli anni si è trasformata in una vera passione che ha coinvolto tutto il Veneto fino a farne la regione d’Italia in cui è più diffuso l’uso delle bici come mezzo quotidiano di locomozione o mezzo di competizione sportiva. Non può quindi meravigliare se Wilier Triestina, nata più di un secolo fa a Bassano sia cresciuta e prosperata nella terra Veneto.
Pietro Dal Molin era un vero imprenditore dotato del classico “fiuto” che contraddistingue le persone di successo e così ritenne opportuno dare alle sue biciclette un marchio tutt’altro che banale e che andò addirittura ad acquistare in Inghilterra : il marchio “Wilier” è difatti un marchio di origine inglese.
Questo marchio iniziò a divenire famoso e apprezzato fin dopo la prima guerra mondiale perché i bersaglieri avevano in dotazione biciclette Wilier e, si sa, i bersaglieri corrono sempre!
Così la bici Wilier cominciò anch’essa la sua corsa perché iniziò ad essere conosciuta e diffusa in tutta Italia. Il nome della Wilier si identificava a tal punto con la spinta nazionalistica sollevata dalla questione triestina che qualcuno iniziò a intravedere in quel nome, dal suono esotico, un audace acronimo patriottico: W l’Italia LIbera E Redenta.
L’apprensione per le sorti di Trieste che nelle fasi finali della seconda guerra mondiale era contesa con la Jugoslavia, fece sorgere in Dal Molin l’idea di apporre “Triestina” al marchio Wilier, affinché la squadra ciclista partecipante al Giro d’Italia portasse su tutte le strade della Patria il nome caro della città contesa. Fu così che il nuovo marchio “Wilier Triestina”, nella sua denominazione che a tutt’oggi mantiene, appare per la prima volta nel 1946. Ad oggi è uno dei pochi marchi “storici” che sono rimasti e che addirittura hanno acquistato maggior forza con il passare del tempo.
Le vittorie nelle corse agonistiche di ogni tipo, i giri d’Italia la cui prima vittoria fu ottenuta da Magni nel 1948, sono le innumerevoli medaglie di cui si può fregiare il marchio Wilier Triestina.
Nel 1969 la proprietà dell’azienda passa dalla famiglia Dal Molin alla famiglia Gastaldello e lo stabilimento per la prima volta si sposta da Bassano a Rossano Veneto dove è tuttora presente ed opera con grande impegno e con grandi risultati. Utilizzando il gergo ciclistico, si potrebbe dire che Wilier Triestina in questi anni “ha scalato diverse marce” aumentando ogni parametro : produzione, qualità, innovazione e fatturato.
Nel 2016 Wilier Triestina ha prodotto 32000 bici, di cui il 75% sono bici da corsa per le varie competenze specialistiche: si va dalla gara a cronometro, a quella su strada, dal Giro d’Italia alle molteplici altre corse che sono ormai classiche sia in Italia che all’estero. Oltre alle bici da corsa, ci sono le Gran Turismo che offrono il massimo confort senza rinunciare alle prestazioni brillanti in ogni condizione di strada. E ancora Wilier Triestina produce Mountain Bike e City Bike: insomma non c’è ciclista per quanto esigente sia che non trovi soddisfatte al meglio le proprie esigenze.
I fratelli Gastaldello non hanno mai smesso di cavalcare la continua ricerca e lo sviluppo di nuove soluzioni all’avanguardia: basti pensare che si è passati dal telaio in acciaio a quello più leggero in alluminio per poi arrivare al telaio e alle ruote in fibra di carbonio per assicurare oltre alla leggerezza, prestazioni e sicurezza massima.
E’ altresì importante ricordare che i grandi campioni del ciclismo hanno scelto bici Wilier Triestina a cominciare da Cottur, Bevilacqua e Fiorenzo Magni per poi arrivare a Gimondi, Pantani e, ai giorni nostri Cunego, Ballan, Filippo Pozzato.
La ricerca continua sul prodotto, i grandi successi che continuano ad aumentare il medagliere di Wilier Triestina, hanno permesso la crescita senza sosta dell’azienda che oggi è conosciuta nei cinque continenti dall’Europa, al Nord e Sud America, al Medio Oriente , all’Africa , al Sud Africa fino alla Russia, alla Cina, al Giappone e all’Australia. Infatti solo il 20% della produzione di Wilier Triestina rimane in Italia, mentre il restante 80% è destinata all’estero.
Nel 2015 il fatturato di Wilier Triestina ha superato i 50 Milioni di Euro con poco più di 40 addetti : un risultato che fa collocare l’azienda tra le stelle del Veneto e tra le prime d’Italia nel proprio settore.
Prestazioni, qualità, classe e bellezza : la bici Wilier Triestina si può meritare a tutto tondo il titolo di “Ferrari a due ruote”.
e.bonini@ ipbonini.com
Articolo pubblicato il 20 lottobre 2017 su veneziepost.it
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