- 10 Settembre 2018
- Brevetti
Dopo questa estate con vacanze tutt’altro che spensierate, la macchina costituita dalle miriadi di industrie cosparse nel nostro NordEst ha riaperto i battenti e si è rimessa in moto.
Gli imprenditori, pur nella visione a lungo termine che li contraddistingue, potrebbero essere impensieriti sul come potrà svilupparsi l’azione governativa che trova Confindustria fortemente contraria ai provvedimenti annunciati. Come se non bastasse, ora si aggiungono le inevitabili spese che dovranno essere affrontate per il disastro di Genova e per la non più prorogabile manutenzione di tutto il territorio italiano.
È comprensibile che gli imprenditori non affrontino a cuor leggero i loro progetti, soprattutto quelli di espansione della propria azienda maturati da tempo o durante il riposo estivo.
Ma in questo quadro abbastanza oscuro, una luce c’è ed è certa: sono le opportunità rappresentate dai provvedimenti, tuttora operativi, presi dal governo precedente riguardanti la cosiddetta “Industria 4.0” che mirava e mira ad incentivare gli investimenti privati sui macchinari e sulle tecnologie 4.0.
Per questo sono operative alcune agevolazioni fiscali non solo per le aziende che comprano nuovi materiali, macchine o robot in linea con l’Industria 4.0, ma anche per coloro che fanno ricerca e sviluppo fino ad immettere nei mercati nuovi prodotti per affrontare il mercato in posizione di effettivo vantaggio.
A questo scopo, l’azienda ha a disposizione provvedimenti di IPER AMMORTAMENTO dei beni materiali strumentali alla trasformazione in Industria 4.0, provvedimenti di SUPERAMMORTAMENTO proroga con aliquota al 130% per beni strumentali materiali e immateriali.
Viene, inoltre, riconosciuto un credito d’imposta pari al 50% dei costi
incrementali sostenuti per la ricerca e sviluppo sia all’interno che all’esterno dell’azienda.
In altre più semplici parole l’azienda che innova ha forti benefici fiscali, tangibili ed effettivi.
È proprio questo, quindi, il momento di investire in nuove idee e in nuovi prodotti passando rapidamente dalla progettazione, alla prototipazione, alla immissione nei mercati nazionali e soprattutto esteri.
Due operazioni si raccomandano per fare vera innovazione e per goderne i benefici nel mercato internazionale: una operazione a monte e una a valle.
L’operazione a monte è quella di iniziare la progettazione solo dopo aver verificato che il prodotto nuovo, o la sua miglioria, sia una vera novità nel mercato mondiale: questa indagine è facile e anche poco costosa.
Si tratta di fare una ricerca accurata sui brevetti pubblicati di tutto il mondo mirata al prodotto o al particolare innovativo che interessa per verificare che la novità proposta dall’azienda sia una “novità sostanziale”.
Si possono comunque fare importanti valutazioni sulla convenienza di continuare sulla prima idea o di modificarla in modo veramente innovativo.
La seconda operazione, dopo che la prima ha dato esito positivo, altrettanto necessaria perché gli sforzi di innovazione dell’azienda non vengano vanificati, è fare depositi di brevetti nelle aree più commercialmente interessanti per questo prodotto nuovo (anche queste spese con Industria 4.0 potranno essere detratte fiscalmente in modo molto significativo).
Se l’innovazione non viene protetta con brevetti, il concorrente che magari opera in Cina o Sud Korea con costi non paragonabili a quelli
delle nostre aziende, copierà tranquillamente e brucerà il vasto mercato senza subire alcuna conseguenza.
Tutti sappiamo quanto sia oneroso realizzare nuovi prodotti che abbiano successo nel mercato: ma abbiamo facilitazioni fiscali sia per la progettazione, sia per l’acquisto di materiali e macchine nuove, sia per la protezione con brevetti italiani ed esteri!
E a questo punto, se non operiamo di conseguenza non potremo neanche prendercela con qualcuno, se non con noi stessi!
e.bonini@ ipbonini.com
Articolo pubblicato il 7 settembre 2018 su veneziepost.it
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