- 27 Gennaio 2022
- Marchi
Il marchio che contraddistingue un’azienda, o uno o più dei suoi prodotti e servizi, è forse il bene più importante di cui l’azienda dispone.
La registrazione del marchio formalizza, a tutti gli effetti, la proprietà dello stesso, facendolo diventare un bene esclusivo, valorizzandone le caratteristiche e la sua funzione specifica: è il “nome e cognome” dell’azienda. I clienti di un’impresa riconoscono la stessa principalmente dal suo nome, associandolo immediatamente alla sua attività e riconoscono in esso tutti i valori che la caratterizzano.
Purtroppo, ci sono ancora troppe aziende che non sono familiari con la registrazione del marchio, sia di quello che identifica il nome dell’azienda, sia di quelli che si riferiscono ai loro prodotti più significativi. Se si indaga sul perché molti imprenditori italiani non considerino questa pratica importante per lo sviluppo della loro attività, la risposta si trova in un’affermazione piuttosto comune: “ormai tutti ci conoscono da tanti anni e la registrazione non serve”. Però, chi ragiona così non sa che non può impedire ad altri, che fanno prodotti simili e che, magari, hanno lo stesso cognome di famiglia, di registrare validamente il proprio cognome come marchio.
E questo è un guaio grosso risolvibile solo con una costosa causa.
Non è forse più semplice e infinitamente meno costoso registrare il proprio marchio?
Proprio per salvaguardare e per dare ancora più valore a questo bene immateriale così importante, da un paio d’anni lo Stato ha istituito il “Registro dei Marchi Storici” presso l’Ufficio Brevetti e Marchi di Roma e l’8 giugno 2021 è stata costituita l’”Associazione dei Marchi Storici Italiani” con lo scopo di, come si legge nella sua mission, “promuovere a tutti i livelli l’importanza strategica dei marchi storici italiani e dare loro impulso anche quale leva di competitività e internazionalizzazione del Paese”.
Le aziende che hanno registrato, o comunque utilizzato il proprio marchio da ameno 50 anni, hanno diritto a questo prestigioso riconoscimento che l’azienda potrà apporre su tutti i prodotti, nella pubblicità, nei cataloghi, nei siti web.
Sebbene l’istituzione del “Marchio Storico” sia recente, ad oggi, sono poco più di 335 i marchi storici registrati. Questo numero basso non indica certo che ci sono poche aziende in Italia con una storia di 50 anni o più.
Piuttosto, indica la non conoscenza dell’argomento e dei benefici diretti e indiretti che il “Marchio Storico” implica. Un breve controllo da parte nostra nella provincia di Vicenza ha individuato oltre 20 aziende che possono avere le carte in regola per essere iscritte al Marchio Storico.
Precisiamo subito che non è strettamente necessario che il marchio risulti registrato da 50 anni: se la registrazione è avvenuta da pochi anni, una documentazione adatta e databile, come dépliant, pubblicità, fatture, potrà dimostrare la continuità d’uso del marchio anche con grafie diverse negli anni. Se l’azienda è presente nel mercato da oltre 50 anni, questo fatto è indice di per sé del prestigio che l’azienda ha acquisito per l’affidabilità dei propri prodotti/servizi nei confronti dei clienti consumatori. E i clienti sono giudici inappellabili e veritieri e il Marchio Storico aggiunge ancora più prestigio e distintività all’azienda e a tutti i suoi prodotti.