- 17 Luglio 2023
- Copyright
- Ercole Bonini
Gli accordi di riservatezza rappresentano procedure fondamentali in molte relazioni di business.
Infatti, se innovare o comunque inventare è il primo passo da compiere per un’azienda o start-up, vincolante resta la tutela dell’idea che, se non opportunamente protetta, rischia di divenire un’importante risorsa nelle mani di competitor e potenziali investitori che potrebbero, una volta appresa, farne un prodotto a sé escludendo del tutto l’ideatore dal progetto di realizzazione. Ancora, potrebbe essere immessa sul mercato, seppur sotto altre forme o con qualche variazione rispetto al progetto originale, senza che a colui che ne detiene il merito dell’ideazione venga riconosciuto alcun compenso o riconoscimento. Insomma, il rischio c’è e la posta in gioco è anche molto alta.
Come proteggere la propria idea?
Garantire una tutela alla propria idea è ovviamente possibile, e la legge mette a disposizione opportuni strumenti a favore dell’ideatore, sia in fase di invenzione e progettazione che di sviluppo. Ciò a cui occorre prestare la massima attenzione in questi casi è la non divulgazione dell’idea, per conto proprio o tramite terzi che possono anche essere parte attiva nello sviluppo del progetto come, ad esempio, potenziali investitori. Questi ultimi, come anche un partner nel progetto, sono figure chiave con le quali necessariamente bisognerà confrontarsi. Come fare allora a non farsi sfuggire la propria idea? I mezzi non mancano: lo strumento giuridico più idoneo è, in questi casi, la sottoscrizione di un N.D.A. (Non Disclosure Agreement), meglio noto come “accordo di riservatezza”.
Cos’è l’accordo di riservatezza?
Si tratta a tutti gli effetti di un accordo tra le parti che viene stipulato quando determinate informazioni devono rimanere segrete o comunque non devono in alcun modo essere diffuse al fine di tutelare l’integrità del progetto. Oggetto dell’accordo di riservatezza devono quindi essere dati e informazioni che non siano già di pubblico dominio.
Tipologie di accordi di riservatezza: reciproco e unilaterale
Tale accordo di riservatezza, vincolante a tutti gli effetti, redatto prima di procedere a qualsiasi accordo contrattuale, può essere sostanzialmente di due tipologie: reciproco o unilaterale.
L’accordo di riservatezza reciproco prevede che ambo le parti coinvolte si impegnino a non diffondere le informazioni pervenute; l’accordo di riservatezza unilaterale, invece, prevede che chi viene a conoscenza dell’informazione (ricevente) non possa divulgare a terzi quanto a lui confidato dal rivelante.
Cosa comporta l’accordo di riservatezza?
Possono essere oggetto dell’accordo di riservatezza creazioni tecnologiche, commerciali o di natura artistica, andando a intervenire dunque in materia di proprietà intellettuale, industriale e diritto d’autore. Con la sottoscrizione di un patto di riservatezza le rispettive parti (due o più imprenditori concorrenti, datore di lavoro e lavoratore dipendente o autonomo che esso sia, e ancora tra committente e lavoratore indipendente) si obbligano a non rivelare o divulgare il contenuto delle informazioni tutelate dall’accordo e qualificate come confidenziali, o a farne altrimenti uso. Nel caso del coinvolgimento di lavoratori dipendenti o collaboratori, si può anche prevedere un c.d. “patto di non concorrenza”: questo impedisce che dipendenti o collaboratori vadano a lavorare per la concorrenza entro un determinato periodo di tempo a partire dalla cessazione del rapporto di lavoro.
Durata dell’accordo di riservatezza
Un accordo di riservatezza può avere una durata variabile: parte dalla sottoscrizione del patto tra le parti, ma può durare da tre e cinque anni, come avere una durata a tempo indeterminato. Quest’ultimo caso, non raro peraltro, implica che l’obbligo di segretezza sulle informazioni oggetto di N.D.A. non vengano divulgate fino a quando non saranno di dominio pubblico per comune accordo delle parti.
Cosa non può essere oggetto dell’accordo di riservatezza?
Ci sono anche informazioni che, per ovvie ragioni, non possono essere oggetto dell’accordo di riservatezza. Quali? Informazioni di dominio pubblico, informazioni rese a terzi che non siano vincolati da accordi di riservatezza, informazioni di cui la controparte è già stata messa al corrente.
Violazioni e penali previste
Non mancano ovviamente sanzioni e penali per chi viene meno a quello che è un vero e proprio patto di riservatezza. Attraverso delle apposite clausole riportate, chi viola quanto previsto dall’accordo è tenuto a pagare all’altra parte una somma predeterminata convenzionalmente.
E se il danno subito fosse maggiore rispetto alla somma prestabilita tramite la penale? La clausola contrattuale che contiene la penale può prevedere il diritto della parte lesa di agire in giudizio per ottenere il risarcimento del maggior danno subito.
Il patto, inoltre, può anche richiamare una responsabilità di natura penale, derivante dalla violazione degli articoli 621, 622 e 623 c.p., che sanzionano rispettivamente la rivelazione del contenuto di documenti segreti, la violazione del segreto professionale e la rivelazione di segreti scientifici o industriali.
Affidati a un esperto
Studio Bonini mette a disposizione un team di professionisti specializzati nella tutela del know how e dei segreti aziendali e industriali. Affidarsi a professionisti del settore è un passo imprescindibile in queste fasi. Noi diamo il giusto valore alle idee e al loro sviluppo: assistiamo i nostri clienti nel riconoscere, valorizzare e tutelare i diritti sulle proprie opere d’ingegno.