- 15 Marzo 2024
- Copyright
- Ercole Bonini
L’intelligenza artificiale, spesso presentata con la sigla IA, sta ormai diventando sempre più di uso comune in diversi ambiti: dall’informazione alle più svariate forme di comunicazione, dall’intrattenimento alla sanità privata e pubblica. È opportuno evidenziare come il ricorso all’IA possa certamente essere un aiuto, ma non oltre. Si è ancora molto lontani dall’ipotizzare la sostituzione, su specifiche competenze, del valore umano, ad oggi peraltro filtro necessario per la gestione dei flussi di comunicazione di quanto generato dall’intelligenza artificiale. Attingendo, però, l’Intelligenza Artificiale i contenuti prettamente dalla rete, che poi rielabora sulla base delle diverse esigenze, non pochi allarmismi e difficoltà stanno emergendo per quanto concerne il diritto d’autore legato all’utilizzo di questi contenuti, e soprattutto di eventuali violazioni.
La premessa, fondamentale, è che i contenuti presenti in rete non sanciscono, con la loro disponibilità di fruizione, l’utilizzo senza il consenso dell’autore. Soprattutto se il contenuto è oggetto di diritti di esclusiva come, ad esempio, le opere tutelate dal diritto d’autore quali libri, canzoni e fotografie.
Ma i sistemi di IA necessitano di acquisire costantemente dati, che però, nella maggior parte dei casi, sono il risultato di un lavoro umano, reso sì accessibile al pubblico, ma non per questo privo di diritti su di esso da riconoscere, in caso di utilizzo, al legittimo detentore.
Il ricorso all’IA: ecco cosa prevede
La capacità dell’IA di generare contenuti “creativi” richiede certamente lo sviluppo di nuove normative che possano adeguatamente riflettere le sfide poste da questi avanzati sistemi di automatismi, che però fanno base su formule creative già presenti. Ed è qui che sorge spontanea la domanda: vi è il modo, ricorrendo all’Intelligenza Artificiale, di individuare il creatore di queste opere?
Interi brani musicali, ma anche articoli di approfondimento e persino opere d’arte vendute come pezzi unici vengono interamente generate dall’IA, e questo grazie a veri e propri processi di training, indispensabili per i sistemi di intelligenza artificiale, che implicano l’esposizione a grandi volumi di dati. Durante il training, l’algoritmo analizza e impara dai modelli, dagli stili e dalle strutture presenti nei dati forniti, acquisendo così la capacità di generare output originali. Ma si possono considerare contenuti originali se il training richiede l’accesso a contenuti protetti dal copyright? E ancora, se l’output generato dall’IA presenta somiglianze con le opere originali, si può considerare una violazione oppure è il caso di parlare di opera derivata?
IA: Opera originale o derivata?
La differenza che si pone tra un’opera originale e una derivata è che quest’ultima è il risultato dell’elaborazione o modifica di un’opera preesistente. Per rispettare i criteri di derivazione e non essere una mera copia, l’opera deve possedere carattere creativo rispetto all’originale. Per fare un esempio pratico, può quindi essere considerata tale la rivisitazione di un’opera letteraria quando viene declinata in un soggetto cinematografico. Anche se l’opera derivata è autonomamente tutelata, per apportare qualsiasi modifica all’originale è necessario il previo consenso dell’autore. La legge stabilisce, infatti, che il diritto di apportare modifiche spetta all’autore di un’opera.
Scenari probabili con l’IA
Nel caso specifico dell’IA, se l’utilizzo di materiale protetto da diritto d’autore sia fonte per un’opera derivata e/o questo vìoli i diritti dell’opera originale, è argomento ad oggi di dibattito e in fase di sviluppo giuridico.
Le leggi sul diritto d’autore ad oggi presenti non forniscono ancora linee guida chiare su come trattare le opere create da IA.
Affidati a un esperto
Affidarsi ad esperti e professionisti è dunque un passo imprescindibile per evitare facili errori e complicazioni. Lo Studio Bonini tratta da sempre numerosi aspetti, anche particolari, che implicano l’utilizzo, la licenza o la cessione dei diversi titoli di proprietà intellettuale.