- 28 Marzo 2023
- Brevetti
- Ercole Bonini
Le batterie, le pile o anche le celle sappiamo essere fonti di energia a corrente continua che si esauriscono una volta utilizzate. La loro conformazione è tale che queste non possono essere ricaricate e riutilizzate ancora per lo stesso servizio. In altre parole, una volta usate, le batterie diventano uno scarto e vengono spesso messe in discarica.
Finalmente ci si è accorti che il gettare in discarica batterie usate è un grosso errore e ciò perché queste contengono metalli rari o di difficile e costosa estrazione, o situati in aree politicamente e socialmente difficili. I metalli, che sono oggetto del recupero come ad esempio il litio, il cobalto, il nichel, il titanio, sono fondamentali anche per la produzione di nuove celle. È una applicazione della economia circolare.
Le tecniche note prevedono l’inattivazione delle batterie tramite il loro riscaldamento ad alte temperature, oppure il loro raffreddamento a temperature molto basse oppure l’immersione in liquido basico. Dopo tale operazione avviene la frantumazione con il recupero dei materiali anodico e catodico d’interesse. Con i mezzi noti è difficile controllare la temperatura delle celle o delle batterie; i metodi attuali prevedono grandi quantità di acqua per il trattamento in sicurezza della polvere ottenuta per frantumazione.
Così la società LAREN S.R.L. di Quinto Vicentino ha rivoluzionato il trattamento delle batterie esauste prevedendo la riattivazione a secco del materiale catodico e anodico,ovvero senza l’uso di acqua, e lavorando in completa sicurezza rispetto al pericolo di emissioni di gas nocivi o di incendi. Allo scopo è stato realizzato un impianto che prevede l’inserimento delle batterie in un forno specifico che riscalda, ad una certa temperatura le celle in trattamento, scaricandole. Le celle sono successivamente macinate.
I prodotti finali sono lo scrap formato da Cu, Al, Fe e da una polvere costituita da grafite e cristalli di LiCoO2 e di altri tipi o da LiFeP04. La polvere chiamata black mass (BM) viene ulteriormente raffinata per ricavare grafite e polvere catodica destinata per vari usi.
Uno di questi è l’impiego come pigmento inorganico; un secondo uso, dopo lisciviazione, è quello di ricavare Litio carbonato, solfato di Cobalto, solfato di Nichel, solfato di Manganese. La polvere LiFeP04, dopo raffinazione, è utilizzata per la produzione di nuove celle perché come nuovo materiale catodico può il prodotto puro da sintesi.
Le celle e quindi batterie LiFePO4 che metterà in commercio saranno fatte utilizzando le polveri ottenute per riciclaggio fa batterie a fine vita.
Analogamente, dallo scrap, si ottiene il Rame, l’Alluminio, il Ferro destinato ad essere impiegato nei vari usi.