- 22 Dicembre 2023
- Brevetti
- Ercole Bonini
Gli italiani sono considerati veri e propri maestri dell’innovazione e ideazione. Il brevetto, come noto, è il solo strumento che consente di proteggere la propria invenzione e di potersi difendere da eventuali violazioni, sia nei confini nazionali che all’estero.
Un’invenzione per poter essere considerata brevettabile, però, deve rispondere a precisi criteri. Su tutti, l’invenzione deve risultare innovativa. La soluzione, quindi, deve essere identificabile come nuova e originale. Il contenuto della domanda di brevetto per invenzione industriale deve rispondere ai seguenti requisiti: novità, originalità, applicazione industriale. Solo una volta depositato il brevetto, si potrà vantare l’esclusività sull’utilizzo per un determinato periodo di tempo.
Dalla data di deposito della domanda, il richiedente ha il diritto di utilizzo esclusivo dell’invenzione per 20 anni, potendo godere quindi di una protezione su un eventuale altrui utilizzo senza il proprio consenso.
Oltre al brevetto per invenzione industriale, vi è anche il modello di utilità: si tratta di un ulteriore documento tecnico-legale che garantisce una protezione verso oggetti che apportano miglioramenti a prodotti esistenti. Ha una durata di 10 anni dalla data di deposito della domanda.
Le start-up, vero e proprio tessuto imprenditoriale ed economico del nostro paese, nonché potenziale asset industriale e fucina di idee, sono sempre più protese al deposito dei brevetti. Non è raro, infatti, che le idee vengano sottratte dalla concorrenza sleale o addirittura da collaboratori o dipendenti infedeli che scrutano nell’idea un vero e proprio potenziale da sfruttare e da immettere sul mercato.
Le start-up, che come noto vivono uno stato transitorio, sono una realtà di recente costituzione che mirano a diventare una grande impresa, proprio grazie allo sviluppo di un’idea innovativa nel più breve tempo possibile. In questi casi, poiché i tipi di start-up possono essere diversi (da quelle di nuova costituzione, anche dette Newco, a quelle spin-off, ramo di sviluppo a sé stante di un’azienda madre), parliamo di start-up innovativa, ovvero di un’azienda di nuova costituzione i cui prodotti o servizi sono altamente tecnologici e rispondono quindi a criteri di innovazione e originalità.
Ed è proprio il mondo delle start-up ad essere particolarmente monitorato dalle grandi aziende, che dalla loro hanno certamente uno storico imprenditoriale, una maggiore esperienza nel campo della tutela e protezione, ma soprattutto maggiori risorse a disposizione.
Proprio per questo è importante che le start-up entrino sempre più nell’ottica che il deposito del brevetto e la protezione delle proprie invenzioni non rappresenta un costo, ma un investimento.
Il brevetto, infatti, concede il diritto di esclusiva, garantito dallo Stato, dello sfruttamento di un’invenzione. Spesso, però, le start-up come anche le aziende, un po’ per scarsa conoscenza della materia o per noncuranza, non sono molto consapevoli dei vantaggi che possono trarre dai cosiddetti beni intangibili, agevolando così sul mercato competitors e, in non pochi casi, ritrovandosi costretti a subire gravi violazioni.
La commercializzazione e/o presentazione di un prodotto prima che sia stata depositata la domanda di brevetto, infatti, priva lo stesso del requisito di novità. La sola divulgazione di informazioni relative all’oggetto dell’invenzione, se questo non è opportunamente tutelato, lo espone al rischio di brevettazione da parte dei concorrenti. La fuga di notizie non è infatti rara, soprattutto quando le circostanze progettuali coinvolgono diverse figure.
Ma, oltre alla mera tutela, il brevetto rappresenta anche una leva di marketing strategica per la realtà nascente e che può fare la differenza in termini di capitale d’investimento.
È indubbio, come dimostrato anche da recenti studi condotti dall’Ufficio europeo dei brevetti (Ueb) e dall’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (Euipo) che le start-up in possesso dei diritti di proprietà intellettuale hanno molte più probabilità di successo tra gli investitori. Eppure, solo una piccola percentuale delle neo-aziende in Europa ha depositato un marchio o un brevetto, con discreti risultati per i paesi scandinavi, mentre l’Italia risulta ancora indietro nelle classifiche.
Ma come e in che modo il brevetto può risultare una calamita per gli investitori? Risulta a tal proposito evidente l’importanza della gestione strategica della proprietà intellettuale. Certi di raggiungere un’utenza già di per sé attenta all’innovazione, la start-up deve far sì che il frutto dell’idea si tramuti in una fonte di rendita. Come? Attraverso un’apposita strategia comunicativa, anche avvalendosi di professionisti del settore, che possa consentire di risultare essere, oltre che competitivi, anche un passo avanti, non più aspettando che sia l’utente (o investitore/consumatore) ad approcciarsi all’innovazione, ma intercettando e raggiungendo direttamente quest’ultimo. Disporre infatti di un brevetto, consente, in termini di marketing, di influenzare positivamente le percezioni e i comportamenti dei clienti, come diversi studi dimostrano.
Poter ricorrere infatti al termine “brevettato” (“patented”), è comprovato, induce nell’utente una percezione del prodotto o della tecnica positivamente accentuata, che gli consentono di accostare, secondo un preciso processo cognitivo, la parola “brevettato” ad altre quali: qualità, sicurezza, affidabilità.
Questo induce il consumatore/utente/investitore ad orientarsi positivamente verso l’invenzione: in termini sì economici, ma anche e soprattutto di ritorno di immagine per l’azienda.
Affidati a un esperto
Affidarsi a consulenti esperti e competenti per depositare un brevetto è opportuno in un’ottica imprenditoriale di approdo o espansione sul mercato.
Con la sua esperienza multi-settoriale, il team di esperti dello Studio Bonini è in grado di valutare e assistere i clienti in tutte le fasi del processo per mettere al riparo gli imprenditori dai rischi connessi al mancato deposito delle idee innovative sia a livello nazionale che internazionale.