- 22 Dicembre 2023
- Copyright
- Raffaele Bonini
Una diretta conseguenza dell’avvento del web e della trasposizione in formato digitale di tutte le formule comprendenti diritti morali e patrimoniali, dall’audiovisivo all’editoria tutta, con nuove soluzioni e addirittura format innovativi che hanno fatto sì che gli ambiti del diritto d’autore venissero aggiornati ed estesi per poter garantire una maggiore tutela e protezione, è la nascita di nuove figure professionali, come anche di veri e propri mestieri aventi quale prerogativa la creatività.
La Rete, è indubbio, ha agevolato violazioni e contraffazioni motivo per il quale la tutela sull’opera d’ingegno (dalla letteratura alla musica, dalle arti figurative all’architettura, dalle opere teatrali o cinematografiche fino al software e allo sviluppo di banche dati) è un aspetto che oggi più che mai non può essere trascurato o rimandato. Quello che ci poniamo di approfondire in questo articolo è però la differenza, in Italia troppo spesso poco delimitata, tra il diritto d’autore e il copyright. Spesso, soprattutto nel nostro Paese si tende ad accorpare le due definizioni, quasi intendendole come sinonimi. Ma in realtà, le differenze non mancano.
Cosa si intende per opera d’ingegno?
Sono opere d’ingegno tutte quelle che possiedono carattere creativo: opere letterarie, composizioni o opere musicali, drammatico-musicali e relative variazioni; e ancora, opere coreografiche e pantomimiche, della scultura e pittura, dell’arte e del disegno, della incisione e delle arti figurative similari (scenografia compresa), le opere dell’architettura, dell’arte cinematografica e del disegno, le opere fotografiche, i software, le banche dati e le opere del disegno industriale aventi carattere creativo e valore artistico.
Pur diverse tra loro nella forma, tutte queste opere di creazione sono accomunate da un unico interesse da parte di chi ne detiene i diritti, ovvero colui in capo a cui l’opera nasce: la loro tutela. Molto spesso, infatti, capita di trovarsi dinanzi a situazioni opache e confusionarie, che fanno sì che l’autore si ritrovi danneggiato a causa di una violazione.
Ma, anzitutto, cosa si intende per diritto d’autore e per copyright?
Sono due istituti regolamentati da differenti normative la cui funzione è quella di disciplinare le opere dell’ingegno.
Cos’è il diritto d’autore?
Il diritto d’autore consiste in un insieme di norme atte a proteggere l’attività intellettuale dell’autore di un’opera.
Le opere, per poter essere tutelate dal diritto d’autore, devono rispondere a specifiche caratteristiche:
carattere creativo;
novità
L’autore, a cui viene riconosciuta la paternità dell’opera, vanta il diritto esclusivo di pubblicazione ed è al contempo titolare dei diritti morali e patrimoniali dell’opera.
Per diritti morali s’intendono il diritto dell’autore, in alternativa alla pubblicazione, di tenere inedita l’opera, il diritto alla paternità della creazione e il diritto all’integrità dell’opera, che non può quindi essere soggetta da parte di terzi a modificazioni, danni o deformazioni. Questi hanno durata illimitata e non sono trasferibili.
Per diritti patrimoniali s’intendono invece quei diritti relativi all’esclusivo utilizzo e sfruttamento economico dell’opera (pubblicazione, riproduzione, etc.). Questi hanno durata limitata, che termina dopo 70 anni dalla morte dell’autore, e sono trasferibili.
Queste forme di protezione e tutela garantiscono e consentono al creatore dell’opera la possibilità di sfruttamento a fini di lucro.
In caso di violazione, il diritto d’autore è tutelato da sanzioni di natura civile, ma prevede anche ripercussioni penali, nei casi più gravi.
Cos’è il copyright?
Identificato con il simbolo © riguarda tutte le opere di carattere creativo. Un’opera protetta da copyright non può essere copiata e riprodotta, essendo i diritti dell’autore o della persona/realtà alla quale sono stati ceduti. Nessun altro, quindi, eccetto il titolare o chi ne ha acquisito i diritti di sfruttamento, può riprodurre e comunque sfruttare l’opera.
Il copyright, è opportuno sottolinearlo, è di origine anglosassone, regolamentato da una legge europea, e nasce principalmente quale strumento di tutela e regolamentazione del “diritto di copia”. Il diritto di copyright decorre, infatti, dal deposito dell’opera, contrariamente al diritto d’autore che nasce in capo alla creazione dell’opera stessa.
Le differenze tra diritto d’autore e copyright
In pratica, a fare la principale differenza tra diritto d’autore e copyright è principalmente la tutela dei diversi aspetti. Mentre il diritto d’autore, infatti, nasce in capo a colui che crea l’opera nel momento stesso in cui questa viene realizzata indipendentemente se questa verrà poi pubblicata o meno sancendone così la paternità, il copyright lo si può acquisire solo una volta depositata l’opera (così come per il marchio o brevetto) e ha quale principale obiettivo la tutela dello sfruttamento economico di quell’opera.
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