- 15 Marzo 2024
- Brevetti
- Raffaele Bonini
La commercializzazione di un’invenzione in anticipo rispetto al relativo deposito della domanda di brevetto comporta un grave rischio: quanto proposto, infatti, viene privato, a favore della concorrenza, del requisito di novità. La sola divulgazione di informazioni relative all’oggetto dell’invenzione, se non opportunamente protetto, equivale ad agevolare i competitors o i concorrenti sleali. E la fuga di notizie, oltretutto, non è rara, soprattutto quando le circostanze progettuali coinvolgono diverse figure (è il caso della cosiddetta Open Innovation, ma anche di altre formule).
Persino la formulazione della domanda in modo superficiale e impreciso può costituire una condizione di rischio per l’inventore, che potrebbe non riuscire a difendere adeguatamente i propri diritti di esclusiva nelle sedi opportune e trovarsi pertanto a soccombere di fronte alla concorrenza. È opportuno però fare una premessa: non sempre il brevetto, per quanto costituisca a tutti gli effetti di legge una tutela per chi lo deposita e certamente un ostacolo per possibili concorrenti, può rappresentare un limite invalicabile, soprattutto se dall’invenzione può scaturire un profitto economico impattante. Il tentativo di copiare l’invenzione, infatti, anche se brevettata o in fase di brevettazione, non è escluso.
Cosa impedisce allora di intentare un’azione legale?
Anzitutto, prima di intraprendere qualsiasi azione volta a difendere i propri diritti brevettuali, è sempre opportuno e rilevante verificare l’effettiva validità dei propri diritti legati all’invenzione e al brevetto depositato, ma soprattutto che tali diritti siano stati effettivamente violati. Le varie fasi che precedono un’azione legale vera e propria, infatti, sono diverse, ma necessarie per appurare la presunta violazione.
Le fasi in sintesi
Innanzitutto, occorre eseguire un esame approfondito della validità del proprio brevetto, anche se concesso, avviando una ricerca di anteriorità. Successivamente, stabilito con certezza l’ambito di tutela del brevetto, è necessario procedere ad un’analisi di verifica inerente le caratteristiche oggetto dell’invenzione brevettata o del modello di utilità e confrontarle con quelle del prodotto presuntamente contraffatto. Qui subentra l’analisi descrittiva dell’invenzione, che ha però il solo lo scopo di aiutare ad interpretare il contenuto delle rivendicazioni.
Costo o investimento?
Vi sono una serie di fattori, non meno rilevanti, che spesso scoraggiano chi detiene la paternità a procedere con un’azione legale a difesa della propria invenzione: i tempi richiesti e i costi che da questa possono scaturire. Ma ricordiamo sempre che quanto si mira a difendere e tutelare deve essere declinato in termini di investimento e non di costo da parte dell’azienda, ente o start-up.
Oltretutto, va evidenziato che, in materia di tutela della proprietà intellettuale ed industriale, la legislazione italiana, riserva strumenti di intervento molto rapidi ed efficaci che consentono di ottenere provvedimenti di urgenza, quali il sequestro e l’inibitoria, per citarne alcuni.
La legislazione italiana, oltretutto, consente di agire nei confronti di eventuali contraffattori anche prima che il brevetto sia stato concesso, fermo restando che è sempre necessario attendere la concessione del brevetto per poter ottenere una sentenza. Nel caso in cui la domanda di brevetto non sia ancora stata concessa e sia stata intrapresa un’azione legale, si può chiedere all’Ufficio un esame accelerato della domanda stessa.
Il brevetto: un investimento per il futuro
I beni intangibili, come i brevetti, ma anche i marchi, i modelli e il design, rappresentano una vera e propria cassaforte per le aziende e gli investitori. Oltre alla mera tutela, il brevetto infatti rappresenta anche un altro importante strumento: è una vera e propria leva di marketing. Diventa sempre più indispensabile infatti ad oggi, per un’azienda o start-up, considerare i propri beni intangibili anche in termini comunicativi così da modificare la percezione dell’utente finale in un’ottica di incremento del fatturato.
Ricorrere infatti al termine “brevettato” (“patented”), come dimostrato, induce nell’utente una percezione del prodotto o della tecnica positivamente accentuata, che gli consentono di accostare, secondo un preciso processo cognitivo, la parola “brevettato” ad altre quali: qualità, sicurezza, affidabilità.
Questo, in risposta a una vera e propria “call to action”, induce il consumatore/utente all’acquisto del prodotto, impattando positivamente in termini non solo economici, ma anche e soprattutto di immagine aziendale.
Affidati a un esperto
Affidarsi a professionisti competenti per depositare un brevetto è opportuno in un’ottica imprenditoriale di approdo o espansione sul mercato. Lo Studio Bonini mette a disposizione un team di esperti specializzati in tutti i livelli di brevettabilità e operanti in diverse aree merceologiche, tra cui meccanica, elettronica, chimica, farmaceutica, meccatronica, IT/software, biotecnologie, settore alimentare, materie plastiche, medicina e benessere. Il nostro Studio offre una vasta gamma di servizi per proteggere e valorizzare le opere dell’ingegno, nonché per il deposito dei marchi nazionali, europei e internazionali.