- 29 Agosto 2024
- Proprietà Intellettuale
- Ercole Bonini
Il know-how riveste un ruolo cruciale all’interno della proprietà intellettuale (PI), poiché rappresenta un insieme di conoscenze, competenze e informazioni riservate che un’azienda o un individuo sviluppa nel corso del tempo. Il know-how costituisce, a tutti gli effetti, un valore competitivo essenziale per molte aziende. Il know-how è un asset intangibile fondamentale per l’innovazione aziendale. Spesso, le innovazioni non sono solo il risultato di nuove idee brevettabili, ma anche di processi e metodologie sviluppate internamente che non possono essere brevettate.
Queste conoscenze, infatti, possono riguardare processi produttivi, tecniche specifiche, metodi organizzativi che non sono necessariamente brevettabili o protetti da copyright.
A differenza di altre forme di Proprietà Intellettuale come brevetti o marchi, il know-how non è formalmente registrato presso un’autorità e non ha una durata limitata. La sua protezione si basa principalmente sulla segretezza e su apposite procedure interne atte a mantenere tale segretezza. Non mancano però dipendenti o collaboratori infedeli. Per far fronte a eventuali azioni sleali, le aziende usano spesso accordi di riservatezza (anche noti come NDA – Non Disclosure Agreement) per proteggere il know-how. Possedere competenze uniche o informazioni riservate può conferire un vantaggio significativo sul mercato, in quanto permette di sviluppare prodotti o servizi che altri non sono in grado di replicare facilmente. Ecco perché essere in possesso di know-how equivale a detenere un vero e proprio tesoro per l’azienda o per la persona che ne è in possesso. Il valore del know-how può influenzare significativamente il prezzo di vendita di un’azienda o di una sua divisione. Gli acquirenti sono disposti a pagare un prezzo superiore per acquisire competenze uniche e difficilmente replicabili.
Il trasferimento del know-how e il ruolo del licensing
Il know-how può essere trasferito da un’azienda all’altra attraverso accordi di licenza (anche detti Licensing) o collaborazioni. Il licensing è quell’attività che consiste nel concedere o prendere una licenza, ovvero la concessione o acquisizione di un diritto di proprietà industriale o intellettuale per lo sfruttamento dello stesso su concessione del titolare.
Il licensing comprende marchi, brevetti, diritto d’autore, know-how, etc. ed è una pratica che, negli ultimi anni, ha interessato molte imprese. Volendo riassumerne la formula, questa consiste in un accordo tra le parti (licenziante e licenziatario) che legittima il licenziatario a poter sfruttare i diritti di Proprietà Industriale altrui traendone profitto, mentre la titolarità resta comunque del licenziante.
Il licenziante conserva, quindi, comunque il titolo ma concede al contempo al licenziatario il diritto di trarre profitto dalla vendita del bene oggetto di licenza.
Esistono diverse forme di Licensing (Out, In, Cross Licensing).
In alcuni casi, oltre agli NDA, le aziende possono stipulare accordi di non concorrenza con dipendenti o collaboratori per evitare che il know-how possa essere utilizzato a beneficio di concorrenti.
Il know-how è spesso integrato con altre forme di proprietà intellettuale. Ad esempio, un’invenzione brevettata può essere di scarso valore se non accompagnata dal know-how necessario per implementarla efficacemente. Pertanto, la protezione di un brevetto è spesso rafforzata dalla protezione del know-how associato.
Il know-how e le sfide legali che comporta
Una delle principali sfide legali relative al know-how è dimostrare la sua esistenza e la sua proprietà in caso di contenzioso. Poiché esso non è formalmente registrato, può essere difficile stabilire con certezza chi detiene i diritti sul know-how e se esso è stato effettivamente mantenuto segreto. Ecco perché un’azienda deve saper gestire efficacemente il proprio know-how, garantendo che le informazioni siano accessibili alle persone giuste all’interno dell’organizzazione, ma protette da accessi non autorizzati. Soprattutto è necessario che siano state istituite delle procedure, segrete ma ben codificate, di accesso alle informazioni, che dimostrino la loro segretezza e il loro valore economico in sede legale.
Quando dipendenti chiave lasciano l’azienda, portano con sé il know-how acquisito, il che può rappresentare una perdita significativa. Questo è un rischio particolarmente elevato se l’azienda non ha implementato adeguate misure di protezione del know-how.
Il know-how, insomma, è un pilastro centrale della proprietà intellettuale, in grado di influenzare profondamente la competitività, l’innovazione e il valore economico di un’azienda. La sua protezione, gestione e valorizzazione richiedono una strategia attentamente calibrata, che integri aspetti legali, organizzativi e tecnologici.
Affidati a un professionista
Lo Studio Bonini mette a disposizione un team di professionisti specializzati nella tutela del know how e dei segreti aziendali e industriali. Affidarsi a professionisti del settore è un passo imprescindibile in queste fasi. Noi diamo il giusto valore alle idee e al loro sviluppo: assistiamo i nostri clienti nel riconoscere, valorizzare e tutelare i diritti sulle proprie opere d’ingegno.