- 6 Dicembre 2018
- Brevetti
L’azienda LA MATASSINA Srl, di Isola Vicentina, è una dei rari esempi di nome di azienda coincidente con il primo prodotto che l’azienda ha immesso nel mercato fin dal 1980.
La vocazione del titolare Signor De Rossi è sempre stata quella di rendere più semplice e meno faticoso il lavoro della costruzione di armature e gabbie destinate al cemento armato.
De Rossi ha iniziato dall’esigenza più semplice, ma non per questo meno sentita dagli operatori dell’edilizia, ovvero quella di disporre di fili di ferro sufficientemente morbidi e facilmente lavorabili per essere utilizzati nelle legature delle barre di ferro che si incrociano realizzando le armature usate nelle gettate di cemento armato.
Così, nel 1980, sono nate matasse di fili di ferro cotto con il filo uscente dal centro della matassa in modo che il prodotto rimanesse compatto nella sua confezione fino all’ultimo utilizzo.
Quella di De Rossi è stata una continua ricerca di novità in un settore che sembrerebbe difficile da innovare.
LA MATASSINA ha rivoluzionato la matassa di filo che prima doveva essere estratto e poi attorcigliato sui ferri con le pinze. E’ nata, quindi, la macchina LEGAMATIC, un dispositivo manuale che ha incorporata la bobina del ferro da attorcigliare che fuoriesce dalla legatrice così che, incrociando poi il filo con le dita e tirando il dispositivo verso l’operatore, la legatura risulta solida e sicura. Lo stesso dispositivo provvede poi al taglio del filo agendo su di una comoda leva.
Un’alternativa rispetto all’unione delle barre con il filo di ferro è stata poi realizzata con fermagli in materiale plastico a forma simile ad “U” distribuiti da una speciale graffatrice “GRAF SYSTEM”, sempre di
ideazione e produzione de LA MATASSINA che applica fino a 5 tipi di diverse graffe.
L’attenzione di De Rossi non si è però fermata a facilitare il lavoro di creazione delle armature in ferro, ma si è estesa a tutti gli elementi di rinforzo della gettata di calcestruzzo, elementi che vengono miscelati con una macchina interamente progettata da LA MATASSINA che, dopo la sbrogliatura, carica direttamente tali elementi in betoniera.
Un notevole passo avanti è stato fatto anche sugli elementi di rinforzo, che possono essere in acciaio o in materiale polimerico e che, oltre a rinforzare, garantiscono l’equa distribuzione nella gettata di calcestruzzo, De Rossi ha pensato a migliorare l’efficacia di queste fibre, progettando fibre nuove e più efficaci tali da permettere una miglior resistenza, anche nel tempo, in quanto evitano che le microrotture che si verificano nella gettata consolidata possano influire sulla tenuta della gettata stessa, specie relativamente alla flessione. Infatti, queste fibre fungono da veri e propri elementi di collegamento tra pezzi di calcestruzzo che tendono a distaccarsi.
Così nascono le fibre chiamate “LA GRAMIGNA”, fibre in acciaio che, mescolate al calcestruzzo, rinforzano i pavimenti industriali come anche le pareti delle gallerie migliorando non solo le prestazioni alla flessione, ma anche alla trazione e al taglio.
E di elementi di rinforzo ne sono stati progettati e brevettati diversi.
Forse l’elemento più inusuale per questo settore edilizio è l’elemento di rinforzo a forma anulare realizzato a forma filiforme essenzialmente circolare. Questa conformazione permette una distribuzione ottimale nel calcestruzzo e garantisce le migliori prestazioni della gettata.
LA MATASSINA ha pensato anche agli strumenti per distanziare dal piano di gettata la struttura del calcestruzzo che si formerà. Così nasce un’ulteriore innovazione brevettata, quella di un elemento distanziatore formato da una striscia alleggerita da fori e terminante con mezzi di aggancio, tali da unire le estremità fino a formare un cerchio.
Il distanziatore che nasce come striscia facilita enormemente il trasporto dei distanziatori lineari in cantiere. Poi la trasformazione delle strisce in cerchi facilita la loro disposizione nel piano di gettata.
Conoscendo Giuseppe De Rossi, sappiamo per certo che le innovazioni e le invenzioni in questo settore non finiscono qui: c’è sempre qualcosa da perfezionare, un miglior risultato da ottenere. Il tutto secondo la ricorrente tradizione dell’imprenditorialità veneta.
e.bonini@ ipbonini.com
Articolo pubblicato il 23 novembre 2018 su veneziepost.it
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