- 13 Novembre 2024
- Brevetti
- Ercole Bonini
Che gli Italiani siano un popolo di inventori è noto e riconosciuto in tutto il mondo. Del resto basta pensare alla radio o al telefono, tutte invenzioni italiane di enorme portata.
Purtroppo, però, gli italiani sono più abituati a regalare le proprie invenzioni a tutti, senza pensare a far soldi con le nuove creazioni, come fanno invece francesi, tedeschi o americani.
Se guardiamo ad esempio il numero di depositi di brevetti del 2023, l’Italia è al quarto posto in Europa, preceduta da Germania, Francia ed Inghilterra, per il numero di brevetti provenienti dalle università.
Le idee nuove non ci mancano certamente, ma la coscienza della protezione delle stesse, quella sì!
Molto spesso le università sono chiuse nel loro mondo accademico e sono preoccupate soltanto di pubblicare i trattati relativi alle loro scoperte scientifiche il prima possibile senza prima proteggerle con un brevetto.
Pubblicare un trattato relativo ad un prodotto innovativo senza averlo prima protetto significa buttare al vento mesi di ricerche su una nuova tecnologia. Infatti, la pubblicazione anticipata di un trattato su una nuova tecnologia è una pre-divulgazione che distrugge la novità del brevetto depositato successivamente, rendendolo nullo.
Raccomandiamo, quindi, di depositare il brevetto relativo al nuovo prodotto prima di qualsiasi pubblicazione comunque essa avvenga.