- 1 Agosto 2024
- Marchi
- Raffaele Bonini
In un precedente approfondimento abbiamo affrontato il singolare caso che ha visto la celebre catena mondiale di fast-food, McDonald’s, difendere il suo marchio in due occasioni: contro l’asiatica Future Enterprises di Singapore, titolare del brand dell’Union Maccoffee, e contro la catena di fast-food piemontese “M** Bun”. Tranne la nota catena fondata da Ray Kroc nel 1955, che dopo aver fatto visita al ristorante dei fratelli Dick e Mac McDonald a San Bernardino, in California, ne resta talmente colpito da diventarne il loro agente licenziatario, nessun’altra impresa nella ristorazione, infatti, può ricorrere, secondo quanto stabilito dall’EUIPO prima e dal Tribunale Ue dopo, al prefisso “Mc” o “Mac” nel proprio brand. Ma quella relativa al celebre marchio della M gialla non è stata la sola battaglia avviata da McDonald’s, che in tempi più recenti è tornata a puntare il dito contro un’altra catena di fast food, l’irlandese Supermac’s. Oggetto del contenzioso, in questo caso, la denominazione “Big Mac”.
La registrazione anteriore di McDonald’s e la richiesta di revoca da parte di Supermac’s
La catena irlandese aveva chiesto nel 2017 che fosse revocata l’esclusiva da parte del colosso americano sul termine “Big Mac”, così da poterlo usare per i propri prodotti. Il termine era stato registrato, in effetti, da McDonald’s come marchio nel 1996 e, in prima battuta, l’Ufficio Ue per la proprietà intellettuale aveva rigettato la richiesta di Supermac’s, confermando l’esclusiva per McDonald’s. Ma Supermac’s, determinata a espandersi nel Regno Unito e in Europa, ha proseguito la sua battaglia presentando ricorso.
Perché McDonald’s ha perso il diritto di esclusiva?
Di recente, precisamente il 6 giugno 2024, è stata diffusa la notizia, ripresa dai media, che a tutti gli effetti la catena irlandese ha prevalso sul colosso statunitense di fast food. La motivazione contenuta nella sentenza emessa dalla Corte di Giustizia europea, a cui la Corte generale del tribunale di Lussemburgo ha dato ragione, consisterebbe non in qualche errore dovuto all’effettiva anteriore registrazione del marchio da parte di McDonald’s, quanto nel fatto che per quanto concerne i prodotti a base di pollo McDonald’s «non ha dato genuina prova di aver utilizzato quel marchio con continuità in un arco di cinque anni nell’Unione europea» e ha dunque perso il diritto di esclusiva sul marchio, almeno in Europa.
McDonald’s ha circoscritto in un’e-mail a Reuters la portata della decisione, sostenendo che in ogni caso il marchio “Big Mac” lo usa soprattutto per i panini a base di manzo, e che continuerà a vendere quelli col pollo col nome di Chicken Big Mac. «La decisione non impatterà in alcun modo la nostra capacità di usare o proteggere il marchio contro infrazioni», ha assicurato la multinazionale.
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