- 1 Agosto 2024
- Marchi
- Raffaele Bonini
Un marchio è un segno distintivo che identifica e distingue i prodotti o servizi di un’impresa da quelli di altre. È un elemento cruciale, in quanto rappresenta l’identità e la reputazione di un’azienda nel mercato. La registrazione di un marchio offre una protezione legale che impedisce ad altre imprese di utilizzare un segno identico o simile per prodotti o servizi che rientrano nella stessa categoria commerciale.
A tal proposito, un caso interessante è quello che vede protagonista la famosa catena mondiale di fast-food McDonald’s.
Tranne la celebre catena fondata da Ray Kroc nel 1955, che dopo aver fatto visita al ristorante dei fratelli Dick e Mac McDonald a San Bernardino in California ne resta talmente colpito da diventarne il loro agente licenziatario, nessun’altra impresa nella ristorazione, infatti, può ricorrere al prefisso “Mc” o “Mac” nel proprio brand.
I casi di controversia legale
Sfida tra colossi
A stabilirlo è una sentenza del Tribunale UE emanata dopo il ricorso della società Future Enterprises di Singapore, titolare del brand dell’Union Maccoffee. La società asiatica aveva ottenuto nel 2010 l’autorizzazione ad usare quel nome, per prodotti alimentari e bevande, dall’EUIPO (l’Ufficio dell’Unione Europa per la proprietà intellettuale). Nel 2013, però, McDonald’s vince un ricorso presso lo stesso ente, vantando la registrazione di dodici marchi simili (McFluryy, Chicken McFish, McChicken, etc.) sostenendo che il marchio “Maccoffee” avrebbe generato confusione tra i propri clienti e un indebito vantaggio per i suoi titolari.
A validare la tesi sostenuta in Tribunale da McDonald’s la notorietà del marchio: secondo la difesa di McDonald’s, infatti, ad oggi sarebbe sufficiente il solo prefisso per ingannare il consumatore sull’affidabilità dei prodotti venduti.
La Future Enterprises non si è arresa, avanzando al Tribunale Ue la richiesta di annullamento della decisione dell’Ufficio per la proprietà intellettuale, ma i giudici di Lussemburgo hanno respinto il ricorso, confermando la decisione dell’EUIPO secondo cui, a causa “della combinazione dell’elemento “Mac” al nome di una bevanda, nel marchio Maccoffee il pubblico di riferimento avrebbe potuto associare quest’ultimo alla famiglia di marchi McDonald’s e stabilire mentalmente un nesso tra i marchi in conflitto”.
McDonald’s contro la piemontese M** Bun
Ma quello tra la società asiatica e il colosso mondiale del fast-food non è il solo caso di controversia legato a un uso ritenuto improprio del marchio.
Lo sa bene l’ex “Mac Bun” (in piemontese “Solo Buono”), slow fast food che, nel 2009, dopo la diffida legale del colosso statunitense si è autocensurato trasformandosi in M** Bun. Ad oggi proprietaria di 4 punti vendita nel piemontese, la M** Bun, apre i battenti nel 2009, per volere di Francesco Bianco, Paola Pellicchero e Graziano Scaglia con l’inaugurazione di un primo punto vendita a Rivoli (TO).
La catena di ristorazione piemontese nasce con un’idea ben precisa e in realtà molto diversa da quello del colosso americano: servire hamburger a km zero utilizzando la carne che i fratelli dell’Azienda Agricola Scaglia, di Rivoli, ottengono dagli allevamenti di Fassona portati avanti sui campi di proprietà: insomma dall’alimentazione alla macellazione un’unica filiera controllata che fa capo alla stessa famiglia da generazioni. Le proposte erano raccontate in piemontese, proprio come il nome Mac Bun.
Mc Donald’s, per lo stesso principio che l’ha vista vincere contro la Future Enterprise, ha quindi contestato alla società italiana l’utilizzo del prefisso nel marchio, portando quest’ultima a optare per l’utilizzo criptato del nome: M**Bun che, seppur si legge sempre allo stesso e identico modo, compare sulle insegne dei punti vendita e su tutto il materiale online e offline facente riferimento alla società piemontese con due asterischi in sostituzione delle lettere “a” e “c” nel prefisso.
Affidati a un esperto
Prima di procedere con l’adozione di un marchio è necessario verificare che tale segno possa costituire un valido marchio, verificando che esso sia “nuovo”. Inoltre, è necessario verificare che esso sia “distintivo” e, fondamentale, risulta inoltre valutare i Paesi di interesse, avendo la registrazione una valenza territoriale.
Lo Studio Bonini mette a disposizione un team di professionisti specializzati in tutti i settori merceologici: meccanico, elettronico, chimico, farmaceutico, meccatronico, IT/software, biotecnologico, alimentare, materie plastiche, medicale, wellness. Lo Studio offre servizi a 360° per la protezione e la valorizzazione delle opere dell’ingegno. Affidarsi a professionisti del settore per depositare un marchio è un passo imprescindibile.