- 16 Novembre 2016
- Brevetti
Molte persone ritengono che la protezione del design riguardi per lo più, se non esclusivamente le creazioni di moda e gli oggetti per l’arredamento (poltrone, lampadari, oggettistica, ecc.)
Ma non è così. Il design infatti protegge l’aspetto visibile ( e non la funzionalità) di molti prodotti sia di uso domestico che industriale. Persino un oggetto tecnico, come una elettropompa è proteggibile con il design! E, guarda caso, se la protezione data dal design non c’è, ci sono i cinesi pronti sono già a copiare. Parlo di cose accadute ad una azienda italiana di fama internazionale che si è vista copiare l’estetica di una pompa sommersa in Cina : così gli amici cinesi potevano offrire un prodotto che loro spacciavano “identico” all’originale per metà prezzo. Naturalmente, a posteriori, l’utente finale si accorgeva che la qualità e le prestazioni della pompa erano tutt’altro che paragonabili!
Non è quindi sufficiente proteggere con uno o più brevetti la funzionalità di un prodotto industriale, ma talvolta è importante proteggere anche l’aspetto estetico, considerando che spesso la scelta dell’utente finale è fatta anche per soddisfare la gradevolezza estetica del prodotto che si acquista.
C’è inoltre da considerare altri vantaggi offerti dalla registrazione di un design, come ad esempio la protezione che è estendibile fino a 25 anni dal primo deposito, mentre il brevetto rimane protetto per soli 20 anni.
Un altro aspetto della protezione del design, forse poco conosciuta è che l’oggetto del design può essere validamente registrato anche dopo l’esposizione in fiera o dopo la vendita del prodotto, cosa che invaliderebbe il deposito di un brevetto. Per l’Italia e per l’ Unione Europea vale infatti il cosiddetto “anno di grazia”, ovvero che questi atti di vendita o di esposizione non inficiano la validità del deposito del design, purchè questi atti siano avvenuti ad una data non anteriore a 12 mesi dalla data di deposito per la registrazione. Per altri Paesi ciò non vale : ad esempio Cina e Turchia richiedono che all’atto del deposito del design nel loro Paese non siano avvenute precedentemente né esposizioni a fiere, né vendite.
Aldilà di queste considerazioni, il fatto che il deposito del design sia una questione di forte interesse sia per la protezione che per la valorizzazione delle nuove creazioni, lo dimostra il fatto che la Germania nel 2014 ha registrato a livello nazionale 47.195 modelli di design, mentre l’Italia solo 1.365.
Se guardiamo poi ai depositi comunitari, le statistiche ci dicono che dal 2003 al 2010 i depositi tedeschi sono stati 129.002 pari al 22,68% dei depositi totali, mentre i depositi fatti dalle aziende italiane sono stati 76.820 pari al 13,51%.
Ma non si diceva che l’Italia era un popolo di creativi ? Senz’altro questo è vero, ma dobbiamo anche concludere che noi siamo un popolo che non sa ben difendere e valorizzare le proprie creazioni! Mentre altri, con prodotti senz’altro non paragonabili almeno esteticamente ai nostri, sanno come ben difendere i propri affari.
Certo è che è giunta l’ora di fare una riflessione importante nei nostri comportamenti, a meno che non rinunciamo a quote di mercato non trascurabili.
Ercole Bonini
Articolo pubblicato il 14 novembre 2016 su veneziepost.it
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