- 1 Febbraio 2022
- Brevetti
La disciplina atletica del sollevamento pesi, soprattutto se praticata a livello agonistico, è un’attività che richiede intensi allenamenti nei quali l’atleta si trova a sollevare pesi “da record”.
Proprio per questo motivo, gli allenamenti devono essere esercitati esclusivamente nelle palestre attrezzate e solamente con l’aiuto di persone che assistono l’atleta e che vigilano sulla sua incolumità, per evitare incidenti a volte anche gravi. Immaginiamo per un attimo che l’allenamento del sollevamento pesi possa essere fatto in ambito domestico e senza la presenza di assistenti per la sicurezza dell’atleta: tutto sarebbe estremamente più facile e meno dispendioso anche in termini di ottimizzazione dei tempi di allenamento.
Così il Signor Stefano Cristofanelli di Schio ha inventato e realizzato una macchina che può essere utilizzata dall’atleta in perfetta autonomia, con la massima sicurezza e con la massima versatilità!
Molto schematicamente la macchina consiste in una barra orizzontale che viene afferrata dall’atleta e le cui parti terminali sono saldamente collegate a due slitte contrapposte che si muovono sia in direzione verticale che in direzione orizzontale. La resistenza al movimento delle slitte, e quindi al movimento della barra impugnata dall’atleta, è regolata da almeno una cinghia collegata a ciascuna slitta e ad almeno un motore elettrico per ciascuna cinghia, così che le due estremità della sbarra sono completamente indipendenti e possono imitare i movimenti di un bilanciere tradizionale. I motori sono comandati da una unità elettronica di controllo. Questa unità elettronica rende possibile l’adattamento della macchina ad ogni esigenza dell’atleta.
La prima fase è quella di preparazione del dispositivo: a seconda dell’altezza dell’utilizzatore si può individuare la quota di partenza, ovvero la posizione in cui sarà afferrata la barra prima del sollevamento, nonché il punto morto superiore che l’atleta raggiunge sollevando il carico.
Queste quote vengono memorizzate dal sistema elettronico che successivamente permette di scegliere e memorizzare anche il carico da sollevare. Impostati i valori ottimali, si passa alla vera e propria esecuzione dell’allenamento. Il sistema “sente” la presenza delle mani sulla barra di sollevamento e abilita il sistema a svolgere l’esercizio di sollevamento peso. Alla barra viene applicato il carico prescelto. In altre parole, i motori elettrici e le catene collegate alle slitte opporranno la resistenza pari al carico prescelto. Così l’atleta inizia gli esercizi di sollevamento. Se egli dovesse lasciare la presa della barra o se il sistema rilevasse il rischio di collisione fra barra e utente, la macchina si arresterebbe immediatamente segnalando a quale intensità di peso si è creato il blocco. L’unità elettronica analizza costantemente lo svolgimento dell’esercizio e rileva quando l’utente sta andando incontro ad affaticamento: se l’utente lo desidera, l’unità elettronica di comando può ridurre il carico, ad esempio, per una durata limitata di tempo se l’atleta riesce a riprendere in autonomia l’esecuzione dell’esercizio, oppure il carico viene interrotto definitivamente, memorizzando in ogni caso il valore del carico sollevato. In sostanza, la macchina può “aiutare” l’utente come farebbe un gregario in sala pesi.
A coronamento di quanto sopra, la macchina immagazzina e restituisce in forma grafica/tabulare lo storico completo di ogni l’allenamento, consentendo all’utente di conservare, analizzare nel dettaglio e infine perfezionare la propria evoluzione atletica. Come si è visto, attraverso l’unità elettronica di controllo, tale macchina ginnica permette di assicurare ogni possibile prestazione nella massima sicurezza e senza l’aiuto di altre persone.
Si può dire che un sogno è divenuto realtà, tanto che la macchina del Signor Cristofanelli è stata ora protetta con domande di brevetto nell’Unione Europea, in USA, in Cina, in India e in Brasile.
Articolo pubblicato il 29 Gennaio 2022 su veneziepost.it
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